
Un decennio di conflitti contemporanei nelle fotografie di Emanuele Satolli
Dal 14 Dicembre al 1° Febbraio, il polo culturale polivalente Zona Conce di Fabriano ospita la mostra That thing that never vanished, dedicata al lavoro fotografico di Emanuele Satolli e accompagnata dall’omonimo libro pubblicato da Gost Books.
La mostra, realizzata da Zona e Gramma Studio grazie al contributo di Fondazione Carifac, in collaborazione con studioamatoriale, presenta oltre dieci anni di reportage fotografici realizzati nei principali scenari di conflitto e crisi umanitarie contemporanei.
Dall’Ucraina, seguita sin dal primo giorno dell’invasione russa, a Mosul e Raqqa durante le battaglie contro l’ISIS; da Gaza, all’Afghanistan, il lavoro di Satolli si concentra sull’esperienza individuale e sulla condizione umana esposta alla tragedia della guerra.
“In un’epoca dominata dalla proliferazione di immagini digitali — tra propaganda, disinformazione e produzioni sintetiche generate dall’intelligenza artificiale — il lavoro di Satolli riafferma il valore della fotografia come testimonianza diretta e custode della memoria”, scrive Giulia Tornari, fondatrice di Zona e Gramma Studio, curatrice della mostra. “Le sue immagini documentano storie di persone e luoghi segnati dalla guerra e colpiscono per la prossimità ai soggetti fotografati, restituendo l’intimità delle esperienze vissute in contesti estremi, attraverso uno sguardo che coniuga rigore documentario e responsabilità etica.”
Nelle parole di James Marson, Ukraine Bureau Chief del The Wall Street Journal, nel testo di That thing that never vanished: “La guerra agita il sangue. I denti serrati. La mascella contratta. Il cuore batte forte. La morte è dietro l’angolo? È la tua morte, o quella di qualcun altro? La banalità della vita quotidiana svanisce. È qui, sul confine tra la vita e la morte, che si vive davvero. Tutto ha importanza, perché non esiste posta in gioco più alta. Come siamo arrivati fin qui? Sono passati migliaia di anni, ma gli scopi della guerra non cambiano: difendere una patria, un popolo, una risorsa oppure – conquistarne una altrui. Anche ciò che spinge qualcuno alla guerra resta lo stesso: denaro, orgoglio, lealtà, ambizione.”
Emanuele Satolli è un fotogiornalista che, negli ultimi dieci anni si è dedicato alla documentazione fotografica di conflitti e crisi umanitarie. Ha iniziato a raccontare la guerra in Ucraina sin dal primo giorno dell’invasione russa e continua ancora oggi a tornare nel paese, con l’intento di indagare le conseguenze del conflitto sulla popolazione civile. È stato a Mosul quando l’esercito iracheno ha avviato una lunga e sanguinosa operazione per liberare la città dal controllo dell’ISIS. Ha fotografato la caduta dello Stato Islamico a Raqqa, considerata la roccaforte siriana del gruppo terroristico. A Gaza ha seguito le violente proteste scoppiate in seguito al trasferimento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme.
È stato testimone del conflitto in Libia e delle condizioni dei migranti nei centri di detenzione. Ha viaggiato più volte in Afghanistan, sia al seguito delle truppe americane sia da solo, nelle aree controllate dai Talebani, prima che il paese tornasse sotto il loro pieno controllo.
I suoi reportage sono stati pubblicati sui principali magazine e quotidiani italiani e internazionali, con collaborazioni continuative in particolare con il TIME Magazine e The Wall Street Journal.
Nel corso del suo lavoro ha collaborato con giornalisti e redattori internazionali e ha incontrato persone che si sono ritrovate, loro malgrado, a fare l'esperienza della guerra, raccontandone i singoli destini.
Informazioni pratiche
14 Dicembre 2025 – 1 Febbraio 2025
C/O ZONA CONCE, Via Le Conce, 76 – FABRIANO
Lo spazio è aperto tutti i giorni dalle 16 alle 19
Sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19
Ingresso mostra That thing that never vanished: 7 Euro
Ingresso combinato Museo Ruggeri Mannucci + mostra That thing that never vanished: 10 Euro
CONTATTI
ZONA CONCE
info@carifacarte.it
+39 328 103 0132
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